Settanta opere di Safet Zec alla Rotonda di via Besana, e per il pittore bosniaco è la prima volta a Milano. Un percorso attraverso i luoghi sofferti della geografia e della mente, entrati a far parte della poetica di Safet Zec. Sono opere figurative dai toni drammatici e in molti casi monocromatiche, nelle quali il colore irrompe con improvvisi sprazzi: nature morte, barche, sedie affastellate, uomini dai volti sfumati e letti sfatti che narrano un'intima malinconia, in cui il gusto del drappeggio e del seguire i corpi sotto il tessuto rivela la formazione classica dell'artista bosniaco, da Bellini a Veronese, a Mantegna.