di Dalia Gallico

Giovanni Gastel

Giovanni Gastel

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dal 23 Settembre al 13 Novembre 2016

dal 23 Settembre al 13 Novembre 2016

PALAZZO DELLA RAGIONE FOTOGRAFIA - Piazza del Mercato, 1 - 20122 Milano

Descrizione

Nelle sale di Palazzo della Ragione la mostra fotografica di Giovanni Gastel, un’ampia antologia del ricco percorso del fotografo, dai suoi esordi negli anni Settanta a oggi, presenta la complessità della sua ricerca nell’ambito della moda, dell’informazione e della sperimentazione visiva. Curata da Germano Celant, promossa e prodotta dal Comune di Milano-Cultura, Palazzo della Ragione, Image Service e in collaborazione con Civita, Contrasto e GAmm Giunti, aperta al pubblico dal 23 settembre al 13 novembre 2016.
“Nelle sale di Palazzo della Ragione un maestro della fotografia conosce con questa mostra un importante momento di riconoscimento e approfondimento critico sui suoi primi quarant’anni di carriera, sempre fertile e creativa - dichiara l'assessore alla Cultura Filippo Del Corno -. Questa esposizione permette infatti di tracciare il cammino stilistico dell’artista, la sua formazione anche teatrale, il suo rapporto mai interrotto con la poesia e il legame profondo con il mondo della moda e del design, chiudendo così il cerchio di un percorso artistico che ha nel talento creativo e nel dialogo tra le arti il suo punto di equilibrio più profondo".
La mostra propone un ‘ritratto’ di Gastel in cui si intrecciano sia le vicende professionali, biografiche e familiari e documenta altresì il suo metodo di lavoro, basato sull’analisi e la proposta seriale del soggetto trattato. Una lettura inedita che contestualizza la sequenza di fotografie, prodotte per riviste e settimanali, quale proposta narrativa e poetica, composta da diversi capitoli. Un modo di scrivere per immagini che è il riflesso delle parole che appaiono nelle sue poesie e nella sua scrittura autobiografica. Il corpus espositivo comprende allora un intreccio tra materiali che riguardano la biografia, quanto documenti che testimoniano la classicità e la varietà della sperimentazione del fotografo artista.
Il lavoro di informazione, comunicazione e ricerca che Gastel ha sviluppato attraverso le riviste, le mostre e la sua personale indagine, viene esibito in un inedito display labirintico, dove gli insiemi ‘per serie’ mettono in evidenza il carattere della sua narratività, la modalità personale dell’uso della luce e il confronto con i soggetti, nell’ininterrotto scambio tra la sua formazione e la sua professione, compresi l’educazione familiare, il suo muoversi nel mondo imprenditoriale e dei media contemporanei, sempre coltivando la sua passione poetica.
Il dedalo ideato dallo studio Lissoni Architettura amplifica la creatività molteplice di Gastel che si muove tra fashion e design, ritratto e still life, senza dimenticare di estendere sempre più il limite estetico e tecnico del fotografare, negli scatti di ricerca. In occasione della mostra viene pubblicata, da Silvana Editoriale S.p.A., una monografia su Giovanni Gastel a cura di Germano Celant e con progetto grafico dello studio GraphX, in cui sono raccolte immagini, documenti, dichiarazioni, testimonianze e opere a formare un volume inedito sulla storia di Gastel fotografo e comunicatore nel mondo della moda, dell’informazione e dell’arte.

Giovanni Gastel
Giovanni Gastel nasce a Milano il 27 dicembre 1955, da Giuseppe Gastel e da Ida Visconti di Modrone, l'ultimo di sette figli. Negli anni Settanta, avviene il suo primo contatto con la fotografia. Da quel momento, ha inizio un lungo periodo di apprendistato mentre un'occasione importante gli viene offerta nel 1975-76, quando inizia a lavorare per la casa d'aste Christie's. La svolta avviene nel 1981 quando incontra Carla Ghiglieri, che diventa il suo agente e lo avvicina al mondo della moda. Dopo la comparsa dei suoi primi still life sulla rivista “Annabella”, nel 1982. Inizia a collaborare con “Vogue Italia” e poi, grazie all'incontro con Flavio Lucchini, direttore di Edimoda, e Gisella Borioli, alle riviste “Mondo Uomo” e “Donna”. Il suo impegno attivo nel mondo della fotografia lo avvicina anche all'Associazione Fotografi Italiani Professionisti, di cui è stato presidente dal 1996 al 1998. La consacrazione artistica avviene nel 1997, quando la Triennale di Milano gli dedica una mostra personale, curata da Germano Celant. Il successo professionale si consolida nel decennio successivo, tanto che il suo nome appare nelle riviste specializzate insieme a quello di fotografi italiani quali Oliviero Toscani, Giampaolo Barbieri, Ferdinando Scianna, o affiancato a quello di Helmut Newton, Richard Avedon, Annie Leibovitz, Mario Testino e Jürgen Teller. Nel 2002, nell'ambito della manifestazione La Kore Oscar della Moda, ha ricevuto l'Oscar per la fotografia. Attualmente è Presidente dell'Associazione Fotografi Italiani Professionisti e membro permanente del Museo Polaroid di Chicago.

Germano Celant
Germano Celant è conosciuto internazionalmente per la sua teorizzazione dell'Arte Povera. È inoltre autore di oltre cento pubblicazioni, tra libri e cataloghi, e curatore di centinaia di mostre nei maggiori musei ed istituzioni internazionali.
Dal 1977 è Contributing Editor della rivista “Artforum”, New York e dal 1991 della rivista “Interview Magazine”, New York; dal 1999 è responsabile della rubrica d’arte del settimanale “L'Espresso”, Roma; dal 2000 collabora con il mensile di design “Interni”, Milano.
Dal 1989 fino al 2008 è stato Senior Curator of Contemporary Art del Solomon R. Guggenheim Museum di New York; dal 1995 al 2014 è stato Direttore e dal 2015 Soprintendente Artistico e Scientifico della Fondazione Prada; nel 1996 è stato Co-Direttore Artistico della prima Biennale di Arte & Moda, Firenze; nel 1997 è stato Direttore della 47ma Esposizione Internazionale d'Arte, La Biennale di Venezia; nel 2001 è stato Commissario del Padiglione Brasiliano alla 49ma Esposizione Internazionale d'Arte, La Biennale di Venezia; nel 2004 è stato Supervisore artistico della programmazione dei cento eventi culturali di “Genova 2004, Capitale Europea della Cultura”; dal 2005 è Curatore della Fondazione Aldo Rossi, Milano e dal 2008 è Curatore artistico e scientifico della Fondazione Annabianca e Emilio Vedova, Venezia. Dal 2009 al 2011 è stato Responsabile scientifico per Arte e Architettura alla Triennale di Milano. Nel 2015 è stato Curatore della mostra “Arts & Foods. Rituali dal 1851”, Padiglione Arte di Expo 2015, nella Triennale di Milano. Nel 2016 è Project Director di The Floating Piers, opera di Christo e Jeanne-Claude sul Lago d’Iseo.
Nel 1987 ha ricevuto il The Frank Jewett Mather Award per l’attività di critico d’arte; nel 2004 la Laurea honoris causa in Architettura dall’Università degli Studi di Genova, Facoltà di Architettura; infine, nel 2013 il The Agnes Gund Curatorial Award da parte dell’Independent Curators International, New York.

Piero Lissoni
Piero Lissoni è architetto, designer e art director.
Nel 1986 apre Lissoni Associati, una realtà multidisciplinare con sede a Milano che sviluppa progetti d’architettura, interni e disegno industriale. Seguono nel 1996 GraphX che si occupa di comunicazione visiva, successivamente Lissoni Architettura per i progetti architettonici e Lissoni Inc. a New York per l’interior design nel continente americano.
Le realizzazioni di architettura più recenti comprendono il Conservatorium Hotel di Amsterdam (2012), il Mamilla Hotel a Gerusalemme (2009), la ristrutturazione dello storico Teatro Nazionale di Milano (2009) e le sedi delle attività produttive di Kerakoll Design Lab (2014), Matteograssi (2011), Glas Italia (2010) e Living Divani (2007), tutte in Italia.
I progetti in corso di completamento sono The Oberoi Al Zorah Resort in Ajman (Emirati Arabi), due torri per il gruppo Swire Hotels a Shanghai, esclusive residenze e ville per The Ritz-Carlton Residences Miami Beach, il nuovo Roomers Hotel a Baden-Baden, un boutique hotel sulle rive del Lago d’Orta, un nuovo complesso nel centro di Mosca con negozi, hotel e appartamenti e l’architettura d’interni di una lussuosa townhouse a Chelsea, New York.
Piero Lissoni è direttore artistico di grandi marchi tra cui Boffi, De Padova, Lema, Living Divani e Porro; disegna inoltre per nomi internazionali tra cui Alessi, Alpi, Cappellini, Cassina, Fantini, Flos, Glas, Kartell, Kerakoll, Knoll e Salvatori. Numerosi sono i premi che ha ricevuto nel corso della carriera, tra cui ADI Compasso d’Oro, ed è membro dell’Advisory Board del Politecnico di Milano. GraphX è responsabile della direzione artistica e dell’immagine coordinata della maggior parte di queste aziende, la realizzazione dei servizi fotografici e delle campagne pubblicitarie, il disegno di cataloghi, siti web e packaging. Dal 2007 ad oggi GraphX segue il coordinamento visivo ed i manifesti della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica organizzata dalla Biennale di Venezia.
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Gallery

Le immagini più rappresentative dell'esposizione