di Dalia Gallico

APPIANI

APPIANI

dal 23 settembre 2025 al 1 Gennaio 2026

dal 23 settembre 2025 al 1 Gennaio 2026

PALAZZO REALE - Piazza Duomo, 12 - 20122 Milano

Descrizione

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Milano, 22 settembre 2025 - È stata presentata oggi a Palazzo Reale la mostra "Appiani. Il neoclassicismo a Milano" che sarà aperta da domani, martedì 23 settembre, fino all'11 gennaio 2026 nelle Sale al piano nobile del Palazzo. Promossa dal Comune di Milano-Cultura e prodotta da Palazzo Reale, Civita Mostre e Musei, Electa e Mondo Mostre, la mostra è stata realizzata in partnership con lo Châteaux de Malmaison et de Bois-Préau, il Gran Palais di Parigi e il Louvre e in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la Città metropolitana di Milano, la Pinacoteca di Brera e Villa Carlotta. .

“Con questa mostra, ponte tra Italia e Francia, Milano rende omaggio ad Andrea Appiani, protagonista di una grande stagione artistica e civile – commenta l’assessore alla Cultura Tommaso Sacchi –. Un progetto importante che ha messo in dialogo prestigiose istituzioni internazionali sul grande tema della tutela e della valorizzazione del patrimonio storico-artistico europeo e che dimostra la capacità di guardare alla propria storia con occhi contemporanei”.

Milano rende finalmente omaggio ad Andrea Appiani (Milano, 1754-1817), figura centrale del Neoclassicismo italiano e protagonista assoluto della pittura a cavallo tra Illuminismo e Impero, che oggi il pubblico potrà riscoprire grazie a un ambizioso progetto espositivo curato da Francesco Leone, Fernando Mazzocca e Domenico Piraina. Una mostra che segna il ritorno di un artista molto celebrato dai suoi contemporanei e che mira a ricostruire il percorso artistico di Appiani attraverso opere provenienti da collezioni italiane e internazionali, pubbliche e private, restituendo l’immagine della vitalità culturale della Milano neoclassica.

L’esposizione offre uno sguardo completo e profondo sulla produzione artistica e sull’identità intellettuale del ‘primo pittore’ del Regno d’Italia napoleonico, insignito di medaglie onorifiche come la Légion d’honneur, definito il “pittore delle Grazie”, figura chiave del neoclassicismo milanese e nazionale. La sua raffinata, armoniosa arte è stata al centro di commissioni religiose, aristocratiche e politiche. Celebre soprattutto nel periodo napoleonico, la sua produzione spazia dagli affreschi monumentali ai ritratti, alle medaglie, con uno stile unico, riconosciuto per equilibrio, grazia e rigore formale.

I curatori insieme al comitato scientifico hanno selezionato un corpus di oltre cento opere, riunito grazie ai prestigiosi prestiti da alcune tra le più grandi collezioni internazionali - tra cui Louvre, Musée Carnavalet e Châteaux de Malmaison et Bois-Préau di Parigi, Musée National des Châteaux de Versailles - e da numerose collezioni italiane. In particolare, dipinti e disegni di altissima qualità, provenienti dal patrimonio delle raccolte dei musei milanesi tra cui la Pinacoteca del Castello Sforzesco, la Pinacoteca e l’Accademia di Brera, la Galleria d’Arte Moderna, e opere dai Musei Civici di Brescia, da Villa Carlotta e da collezioni private.

Il percorso espositivo a Palazzo Reale comincia nelle sale dell’Appartamento dei Principi, dove è suddiviso in dieci sezioni, per concludersi con le monumentali opere celebrative della stagione napoleonica: è infatti giunto dal Louvre il grande cartone preparatorio (5x3 metri) degli affreschi dell’ "Apoteosi di Napoleone", che decoravano la Sala del Trono; firmato da Appiani, il grande disegno è esposto nella Sala del Lucernario e anticipa la visita dei "Fasti di Napoleone", 35 dipinti di Appiani andati perduti e oggi straordinariamente recuperati grazie a una tecnica di fine art e re-installati in Sala delle Cariatidi sul ballatoio che corre lungo tutto il perimetro, dove si trovavano originariamente. I "Fasti" sono stati ricostruiti in base delle preziose lastre fotografiche conservate nell’Archivio Fotografico del Comune e grazie alle incisioni di Giuseppe Longhi (1766 –1831), volute dello stesso Bonaparte.
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Gallery

Le immagini più rappresentative dell'esposizione