Il ritratto di Milano che esce da questa mostra è complesso e ironico, critico e variegato, una città che in passato è stata leader nella produzione e nel dibattito artistico contemporaneo si trova oggi a fare i conti con una realtà cambiata, una metropoli che vive in maniera critica il valore del cambiamento urbanistico e sociale ma che vuole riappropriarsi di un primato culturale che per anni la ha contraddistinta. Un viaggio in una città invisibile, una città all’interno di una città, svelata solo allo sguardo degli artisti che ne hanno catturato uno scorcio, un particolare, un’emozione, un frammento di quotidianità sconosciuto a tutti noi. La mostra, attraverso un percorso narrativo che svela la complessità della città e del suo contesto sociale, offre uno spaccato della nuova generazione artistica presente nel nostro paese. Temi quali la precarietà dell’equilibrio e l’accelerazione che la città deve compiere per “rimanere contemporanea", per non diventare spettro di se stessa, convivono con il linguaggio narrativo del paesaggio urbano e con il contesto virtuale dell’archeologia industriale. Racconti di errori nel sistema in cui viviamo riconducono ad una nuova idea di estetica, installazioni di design urbano si ispirano alla morfologia di nodi stradali e l’attenzione agli avvenimenti di attualità quale il terrorismo nuova dimensione del vivere metropolitano, aprono le porte ad una città rappresentata come luogo di scambio, di azione, di costruzione ma anche di vuoto, di paura e di solitudine.