di Dalia Gallico

Max Bill

Max Bill

dal 29 marzo al 25 giugno 2006

dal 29 marzo al 25 giugno 2006

PALAZZO REALE - Piazza Duomo, 12 - 20122 Milano

Descrizione

Molti artisti sono diventati grandi e forse anche famosi a livello internazionale grazie a un solo particolare talento, pochi hanno conquistato l'attenzione universale grazie a un doppio talento artistico. Ci sono pittori che fanno fotografie, architetti che disegnano mobili, scultori che girano film, ma solo pochissimi sono dotati di una terza capacità e ancora meno sono quelli che dispongono di una quarta di pari livello, Max Bill è stato pittore, scultore, architetto e designer, e che sia stato veramente un talento riconosciuto a livello internazionale in tutte queste discipline è confermato dagli innumerevoli premi e dalle onorificenze ricevuti nel corso della sua vita. Per le sue qualità pittoriche è stato invitato tre volte a documenta di Kassel, già allora importante esposizione che indicava le linee di tendenza del momento. Per i suoi capolavori di scultura ha ottenuto a Tokyo il "Praemium Imperiale", il premio nobel dell'arte, assegnato, nello stesso anno, per la pittura, all'americano Jasper Johns. È stato altresì insignito del gran premio della biennale d'arte di San Paolo. Il suo progetto per il complesso e per gli interni dell' Istituto superiore di progettazione di ulm ha indicato una nuova strada nell'architettura, e il suo ulmer hocker (sgabello di ulm), nato in collaborazione con Hans Gugelot, come i suoi orologi, sono diventati classici del design. Inoltre Bill era un eccellente grafico, un tipografo che dava impulsi innovativi, un ottimo insegnante, un riconosciuto teorico dell'arte e un apprezzato allestitore di esposizioni. Era dotato di almeno quattro talenti a livello quasi geniale, e un amico gallerista dei primi tempi raccontava che persino nel gioco dello shanghai i suoi bastoncini, cadendo, formavano sculture. Max Bill era un "homo universalis" dell'arte, Per questo ci è sembrato semplicemente un dovere, dopo la sua ultima grande esposizione nel 1987 nella Schirn Kunsthalle di Francoforte, rendere possibile, a distanza di quasi vent'anni, la visione di un panorama diverso, più vasto, dell'opera di tutta la sua vita, permeata in maniera così coerente dalla trasversalità della concretezza. Ci è sembrato importante riproporre alla discussione i concetti centrali del pensiero di bili su misura e proporzione. In modo compatto e conciso, volevamo rendere ripercorribile a un vasto pubblico la sua fissazione, sia nei confronti di una visione in grado di sviluppare superfici che forniscano la prova di una esistenza estetica, sia nei confronti di una visione legata al concetto di infinità finita. Questo libro su Max Bill e la mostra che lo accompagna, che va dagli inizi negli anni venti, gli anni del Bauhaus, qui pubblicati e mostrati per la prima volta in assoluto, agli anni novanta a Zumikon, presentano una panoramica che è pur sempre una selezione, che non può essere - meno che mai nel caso di Max Bill- completa, equilibrata e oggettiva. È però in larga misura autentica, poiché Max Bill, le cui opere si trovano oggi nelle collezioni pubbliche e private di tutto il mondo, ha conservato riunite insieme, con grande consapevolezza, opere centrali della sua creatività. Egli ci teneva molto a presentare la selezione più rappresentativa, la migliore, attingendo alle opere di sua proprietà. La retrospettiva di Bill è stata composta sullo sfondo della sua vita, del suo agire e pensare, insieme a coloro che furono molto vicini a lui, Angela Thomas Schmid, la sua seconda moglie, e Jakob Bill, suo figlio. A loro due, così come alla fondazione Max, Binia + Jakob Bill e alla fondazione Max Bill Georges Vantongerloo, esprimiamo la nostra più profonda riconoscenza. Senza i loro consigli intelligenti e lungimiranti, senza il loro agire generoso e attento, questo libro e la tournée internazionale della mostra che lo accompagna non sarebbero mal stati realizzati. Inoltre, ringraziamo la fondazione Thomas Johnson e Pro Helvetia per il loro sostegno decisivo. Naturalmente i nostri ringraziamenti vanno anche a tutti gli altri che con il loro contributo hanno aiutato a perfezionare questo progetto, a tutti coloro che hanno prestato le opere, agli autori dei testi, agii editori, ai progettisti, ai colleghi, insomma a quelli che hanno fornito un contribuito manuale o concettuale e, non ultimi, ai direttori di importanti musei, che hanno accolto con entusiasmo l'idea di presentare a un vasto pubblico il grande, premiato, pittore, scultore, architetto e designer Max Bill.
Thomas Buchsteiner
Otto Letze
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Palazzo Reale

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