di Dalia Gallico

Tamara de Lempicka

Tamara de Lempicka

dal 5 ottobre al 14 gennaio 2007

dal 5 ottobre al 14 gennaio 2007

PALAZZO REALE - Piazza Duomo, 12 - 20122 Milano

Descrizione

Nel secolo in cui tutto poteva accadere e tutto è accaduto, anche la pittura ha scatenato passioni ed energie sopite, di una creatività lungamente rimasta nel'ombra: quella femminile. Negli anni è così accaduto che una popolarità quasi morbosa sia toccata a pittrici che hanno interpretato fascino e mistero, dolore e ossessioni9 con così profonde convinzioni e forza d'immagini, da non temere confronti. Penso in particolare a Frida Kahlo e Tamara de Lempicka, la cui notorietà si esprime in una moltiplicazione di riproduzioni, cartoline, poster, sino a invadere gli spazi delle scenografie dei programmi televisivi più popolari.Si tratta di fenomeni così profondamente persuasivi da essere divenuto, per diverse ragioni, archetipi della condizione feminile, del suo prestigio, della sua autenticità. Certamente, come nel caso di Modigliani, ha agito anche una componente letteraria, l'aura dileggenda di vite inimitabili. Ma rest6a l'impronta di una forma concepita con un crattere così distinto e distintivo da restare nella mente per sempre. In Tamara de Lempicka si coniuga la sintesi della forma e del colore del Rinascimento italiano, e l'immediatezza delle immagini pubblicitarie dell'epoca Decò. Dopo le avnguardi cubiste e futuriste, il rapel à l'ordre del De Chirico metafisico si definisce nell'esperienza di "valori plastici" di Mario ed Edita Broglio e nelle parallele esperienze del realismo magico del Novecento e di artisti come Casorati, Oppi, Donghi. Ed è, infatti, in Italia che si afferma il gusto cosmopolita di Tamara de Lempicka, Artista polagga proposta da Filippo Tommaso Marinetti, ormai più accademico che avanguardista. Tamara de Lempicka traduce in una lingua intenazionale, affermando il primato della donna, tra seduzione e femminismo, lo stile italiano. Ed è proprio con lei che stile e moda coincidono, inaugurando la visione che ha consacrato gli stilisti come artisti. Non è senza significato che la prima affermazione della Lempicka, nel 1925, sia stata a Milano e a non a Parigicon la conseguenza di rendere più consistente la "forma" della sua opera. Fp0rma italiana, gusto internazionale. E la consacrazione della moda come arte. L'influenza ella Lempicka non è soltanto legata alla pittura, ma al costume in senso lato, ed è analoga a quella di Oscar Wilde e Gabriele Dannunzio. In qualche misura, essa porta a compimento, raccogliendone il testimone, la ricerca, nutrita di esperienza mondana, di Giovanni Boldini, anche con maggior efficacia, riuscendo a trasferire unori, vizi e nevrosiin una cifra definitiva, in una forma prevalente. Basterebbe vedere l'autoritratto di Tamara alla guida della Bugatti verde, immagine dominante sulla copertina ella rivista tedesca di moda Die Dame, per intendere la rivoluzione femminista e conservatrice dell'artista. In quest'immagine che ciude le prime intuizkioni futuriste sul mito della macchina, si propone una coincidenza tra donne e automobile confermando la suggestione danunziana dell'automobile come femmina, mentre nel manifesto futurista era declinata al maschile Tamara femminilizza il mondo, come più tardi Botero (fenomeno di affermazione popolare non dissimile) lo ingrasserà. Con lei la donna, sempre regale, diventa definitivamente il centro del mondo. Lo domina, lo conquista, come mai prima era stato pensato o sperato. Neppure Frida Kahlo si spinge così avanti, contrastando senza prevalere, se non sul piano della sensibilità, il maschio che la affianca. Tamara è sola e la sua solitudine è la sua grandezza.
Essa si impone, senza condizioni, davanti e sopra noi.
Vittorio Sgarbi
Assessore alla Cultura
Comune di Milano
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Provincia di Milano Settore Cultura

Produzione

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